Eventi e tradizioni

Le tradizioni che accendono la Marsica

In una regione a vocazione agropastorale, le tradizioni si legano fortemente alle rievocazioni religiose, così come ai cicli della natura. Un connubio perfetto, questo, che rende la Marsica un territorio 'devoto'

Le giornate, le settimane, le feste vengono scandite dalle rievocazioni religiose, anch’esse parte importante della vita quotidiana degli abitanti della Marsica: le abitudini stanno cambiando ma il senso religioso della vita in fondo rimane. E rimangono anche le tradizioni: magari qualche volta al solo sfondo turistico e ricreativo. 

In una "regione” come la Marsica fatta di contadini e pastori, la festa più grande è stata sempre quella di sant’Antonio, il diciassette gennaio, che veniva accompagnata dall'assordante suono dei campanacci, branditi dai giovani che facevano il giro dei Paesi lanciando messaggi d’auguri e ricevendo in cambio cibo e vino ed anche la farina per fare la polenta il giorno dopo. Gli animali erano la fonte del reddito e quindi la grazia soprannaturale era ben accetta. "Il giorno di S. Antonio, gli animali, adornati con fiocchi, corone variopinte, coperte colorate e campanelli, vengono ancora oggi condotti con un numeroso seguito di "arzitti” davanti alla chiesa di S. Antonio per ricevere la benedizione dal parroco, che poi si reca a benedire anche le stalle”. 

C’era poi la Candelora che ricorda la presentazione di Gesù al Tempio, che precede quella di San Biagio, notorio protettore della gola. Poi la Pasqua con l’alternanza degli umori, già il giovedì santo, tristissimi nella processione del Corpo Morto, alla esplosione del giorno della Resurrezione. La primavera, l’estate, però segnano da sempre le feste più importanti della Marsica e non solo, di tutte le zone che hanno una vocazione agricola-pastorale, che si rifà quasi totalmente ai riti della religione: l’ascensione coi suoi fuochi, il Corpus Domini con le processioni ed i fiori che segnano motivi cristiani, come le "coperte” stese alle finestre.

 Anche lo storico non può fare a meno di menzionare il pellegrinaggio al Santuario della SS. Trinità di Vallepietra, "che si sviluppa tra monti e valli, per chilometri e chilometri, in un arco di tempo che va dalle ore due della notte, ora della partenza della compagnia da Pereto, fino alle undici circa, ora dell’arrivo al Santuario. Il cammino, che si fa al seguito di uno Stendardo Sacro, prevede varie soste per riposarsi, per rifocillarsi e per cantare per intero la storia della SS. Trinità. Per il ritorno si riparte alle ore due circa della notte dal santuario e si arriva a Pereto verso le undici del mattino, in tempo per assistere alla messa domenicale”.


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